M5S: Struttura o non struttura? Verso il consolidamento di una dimensione orizzontale
- Nives Gargagliano
- 18 gen 2016
- Tempo di lettura: 4 min

Domenica 17 gennaio 2016 si è tenuto un incontro a Vicenza a cui ha partecipato Roberto Fico, teso ad un confronto su alcune questioni interne al M5S di cui era doveroso discutere a seguito dei fatti gravi successi a Quarto. In tale contesto Fico ribadisce che il Movimento 5 Stelle rimarrà una struttura assolutamente orizzontale. Lo staff è composto dalle persone di Beppe grillo e Casaleggio che fungono da garanti e da alcuni dipendenti che li coadiuvano nell’espletamento di poche funzioni. Il resto dello Staff è da intendersi come immanente in tutti gli eletti, nel senso che ogni eletto deve sentirsi come se di fatto partecipasse egli stesso allo staff. Per cui i rapporti tra i vari livelli: comunale regionale e nazionale vengono tenuti dagli eletti. Non esiste una base regionale, non esistono sovrastrutture. Le persone sono libere di incontrarsi, però non ci sono legittimazioni per quanto riguarda assemblee regionali, provinciali o quant’altro che votino su una certa linea politica. Gli eletti rispondono del programma di cui sono portatori. Se vi sono incertezze su questioni che vengono ritenute al di fuori del programma, si potrà valutare la possibilità di attuare un sondaggio sul Blog anche su base regionale. Le persone lavorano sui propri territori di competenza e dai territori elaborano le idee per la propria città che possono ricadere sui vari livelli di competenza comunale, regionale, nazionale etc. I Meetup sono dei laboratori che possono esistere in tutti i comuni. Ogni comune può avere uno o più laboratori. Sarebbe meglio un unico laboratorio per ogni comune, ma nella loro lettera Fico e Di Battista scrivono : “Se l’esercizio di condivisione non è ancora maturo, si può anche procedere in laboratori differenti in una convivenza rispettosa, convergendo quando i temi e le iniziative siano comuni”.
I motivi per i quali non si andrà verso una struttura di partito sono i seguenti:
Il primo e più banale motivo è quello di ordine economico, in quanto una struttura ha dei costi ingenti, impensabili da sostenere all’interno di un “contenitore” che non si avvale di finanziamenti pubblici.
La seconda e anche più importante motivazione è che non si vuole ripetere l’esperienza fallimentare che è già stata fatta da tutti gli altri partiti e dunque non avrebbe senso ripercorrere una strada già percorsa. Appare quindi più sensato, continuare sulla strada intrapresa in origine e far sì che le persone rimangano quanto più possibile legate ai propri territori di appartenenza, senza andare a creare strutture sovraordinate, cosa che anche se risulta naturale, (dal momento che sono le istituzioni stesse che spingono in questa direzione in quanto organizzate per livelli territoriali), bisogna però forzare la mano nel senso contrario, pur sapendo che si creeranno delle piccole difficoltà di pratiche di gestione quotidiana. Siamo comunque in attesa di avere una nuova piattaforma Rousseau, che dovrebbe coadiuvare il coordinamento tra Meetup ed eletti.
Quindi l’ipotesi ventilata da qualcuno di creare dei “minidirettori” su base locale, o come da altri proposto di creare dei mini staff su base regionale, non trova accoglimento.
I rapporti tra livelli partono sempre dalla base comunale, nel senso che il parlamentare non può recarsi in un certo territorio e scavalcare gli eletti che in esso vi operano. Prima di fare dichiarazioni alla stampa è buona pratica confrontarsi sempre con i vari attori in gioco sul piano locale, per non creare difformità di interpretazioni.
Viene invece molto utilizzata dai parlamentari la piattaforma LEX che permette al cittadino di potersi inserire nel percorso di redazione delle leggi parlamentari e che quindi permette a tutti gli utenti certificati di potere contribuire all’elaborazione delle leggi. Per quanto riguarda le difficoltà, si ribadisce che la partecipazione ai gruppi sul territorio deve essere libera, in quanto mettere filtri in entrata non aiuta a prevenire problemi anche gravi come quelli avvenuti a Quarto. Basta considerare il fatto che a Quarto il consigliere che poi è stato espulso, era una persona assolutamente pulita e incensurata e quindi non sarebbe stato comunque possibile prevedere l’evoluzione degli eventi successivi. Questa grande libertà di azione che viene concessa ai comuni, se da un lato li rende liberi di agire in modo del tutto autonomo, dall’altro però li lascia soli e gravati della responsabilità di dover rispondere in prima persona a qualsivoglia fatto grave dovesse accadere. Pertanto i gruppi locali dovranno cercare di procedere in modo spedito alla loro completa maturazione con conseguente interiorizzazione delle relative responsabilità.
Si ribadisce infatti con forza, che qualora si dovessero riscontrare situazioni gravi e irrisolvibili, sarà molto forte e determinata la procedura di uscita. Prendendo atto di questa severità nel risolvere eventuali problemi, appare evidente che sarà necessario un forte senso di responsabilità da parte dei cittadini nel formare le liste.
Rimane il fatto che la libertà di partecipazione di tutti i cittadini deve essere assoluta e viene vista come poco opportuna la divisione tra cittadini simpatizzanti, attivisti di serie A,B o C. Seppure i Meetup rimangono liberi di autogestirsi, l’orientamento è quello di consentire il libero accesso alle persone, senza particolari distinzioni di ruoli.
E’ importante sottolineare che per quanto riguarda le liste che vengono formate on-line, cioè sul Blog, quindi ci riferiamo alle liste regionali, nazionali ed europee, sarà opportuno che queste liste vengano redatte con un congruo margine di anticipo di modo che qualora emergano eventuali nominativi che presentino delle criticità insanabili, allora ci sarà anche il tempo per fare le opportune valutazioni relative alla possibilità che quella candidatura possa non essere spesa nel corso della tornata elettorale. Dunque si prevede la possibilità di un ritiro delle candidature, quand’anche votate sul Blog, ma che ad una verifica a posteriori presentino delle criticità, tali da far ritenere opportuno procedere ad una loro rivalutazione.
In conclusione alla domanda del tipo: Il Movimento 5 stelle è un movimento democratico? Si risponde semplicemente che il Movimento è l’unico luogo in cui i cittadini decidono in autonomia la composizione delle loro liste comunali e dove certificandosi sul Blog hanno la possibilità di votare i candidati per tutti livelli successivi: a partire da quello regionale… fino all’europeo.
Infine unico luogo in cui ogni cittadino può offrire al massimo 10 anni della sua vita nel contribuire a svolgere un servizio di ogni ordine e grado all’interno delle istituzioni. Poche regole, ma chiare e molto severe.





















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